fbpx

Cimici Da Letto, Fenomeno Emergente.

Stiamo assistendo in questi ultimi anni ad un esponenziale aumento delle infestazioni dovute alle cosiddette Cimici da letto.

Erano un fenomeno frequente negli anni ’50, ma ultimamente sono tornate. Ai telefoni dell’Unità di disinfezione e disinfestazione di ASL Milano arrivano in media 4-5 segnalazioni al giorno da parte di cittadini appartenenti a tutti i ceti sociali.

Non sono sicuramente frutto della civilizzazione industriale, ma “dei nostri tempi” fatti di viaggi veloci in posti esotici e di tanta immigrazione. Chiariamo subito due cose importanti:

– non sono un fenomeno dovuto a scarsa igiene: ci sono e ce le portiamo a casa o con i vestiti o con i mobili;

– le cimici dei letti non sono veicolo di malattia.

Cosa sono

Le cimici da letto, tecnicamente Cimex lectularius, sono insetti ematofagi, cioè si nutrono di sangue.

Hanno dimensioni che per le femmine possono arrivare anche a 6-8 millimetri ed un colore che varia dal colore chiaro per la cimice giovane che poi con le successive mute acquisisce un colore rossiccio quando diventa adulta.

Vivono in media 4-6 mesi, ma possono sopravvivere senza nutrirsi anche per un anno intero; una femmina di cimice depone 1-5 uova al giorno e fino a 500 nell’arco di tutta la sua vita; ogni uovo si schiude in circa 9 giorni e passando attraverso varie mute diventa adulto nel giro di circa un mese, ma già ad ogni muta è costretto a pungere.

Perché pungono

Pungono perché sono insetti ematofagi obbligati e pungono, oltre all’uomo, anche altri mammiferi e uccelli.

Si nutrono pungendo e lo fanno in media ogni 5 giorni. Non amano la luce e per questo colpiscono di notte e sono attratte dal calore del corpo e dalle nostre emissioni di anidride carbonica. Una volta effettuato su di noi il loro pasto le cimici tornano verso i loro nascondigli, anche se solitamente le femmine una volta fecondate non amano la vicinanza dei maschi e cercano nuovi luoghi dove annidarsi ed ecco che così l’infestazione dilaga.

La loro puntura non è dolorosa (probabilmente per l’iniezione oltre che di una sostanza anticoagulante, anche di un anestetico) e per questo passa spesso inosservata, ma tremendamente pruriginosi e lunghi a scomparire sono gli esiti.

Dove si annidano

Nella nostra abitazione, dopo che li abbiamo portati a casa: vestiario, valige, coperte, coperture dei divani, materassi e cuscini, testata del letto e sua struttura, tende, quadri e cornici, mobili, moquette, crepe del muro e battiscopa, quadri elettrici e prese di corrente. Prediligono inoltre superfici ruvide come carta, cartone e legno.

Nei luoghi pubblici dobbiamo ricordare in particolar modo la loro repulsione per la luce, quindi importanti saranno i luoghi dove si permane a lungo con la possibilità di dormire: strutture recettive, treni, traghetti e navi, ma possono anche non essere indenni metropolitane, pullman e caravan, soprattutto se presi a noleggio.

Come riconoscere la infestazione

Non è semplice riconoscere una infestazione, o comunque non è una cosa immediata poiché nell’ambiente che ci circonda abbiamo la possibilità di essere punti da diverse tipologie di insetti e le lesioni cutanee non sono così specifiche per indicarci l’infestazione, che però possiamo desumere da alcune caratteristiche:

per prima cosa ricordiamo che le punture non sono dolorose, ed è possibile avere una certa linearità delle lesioni dovuta al fatto che la cimice può non consumare tutto il suo pasto in una volta sola, ma dopo averci attaccato e succhiato il sangue, si sposta in una zona vicina e poi in un’altra ancora, con un andamento lineare.

Il più delle volte le papule che si formano sono molto pruriginose, durano più a lungo di quelle delle zanzare e non presentano al centro un punto rosso, come avviene per le punture delle pulci.

Ma tutto ciò non è assolutamente esaustivo, occorre perciò ricercare tracce del loro passaggio e della loro esistenza: quindi trovare degli esemplari, vivi o morti, oppure macchie fecali, uova o residui delle loro mutazioni.

Che cosa NON fare subito

L’infestazione da cimici da letto è una infestazione particolare per la quale fare qualcosa subito senza aver seguito i consigli di un esperto può solo aggravare la situazione propagandola alle stanze vicine, quindi:

– non iniziare una disinfestazione “fai da te” utilizzando comuni insetticidi: si corre il rischio di snidare le cimici e propagarle in altre stanze della abitazione;

– non trasportare vestiti, mobili ed altri oggetti in altre stanze, corriamo il rischio di infestarle;

– non andare a dormire sul divano o in altra stanza e non andare a dormire da parenti;

– non buttiamo via il letto o il materasso: per prima cosa sono oggetti costosi, sentiamo gli esperti per come poterli recuperare, ed inoltre si corre il rischio che qualcuno li recuperi diffondendo in altri luoghi l’infestazione.

Che cosa possiamo fare

Interpellate subito una ditta di disinfestazione professionale, diffidando da chi vi promette una eradicazione veloce del problema. Debellare le cimici non è una azione che richiede poco tempo, ma è una azione che può richiedere più di due mesi.

Svuotate di ogni cosa gli armadi e sigillare capi di abbigliamento in sacchi di plastica e lavarli in lavatrice a 60° o a secco. Stessa cosa dicasi per le coperte e le tende.

Non dimenticatevi di liberare lo spazio sotto il letto.

Eliminate qualsiasi materiale tipo carta e cartone e tutto ciò che non può essere facilmente sanificabile portandolo direttamente in discarica: attenzione nelle movimentazioni a non creare possibile infestazione in altri punti dell’abitazione, quindi ponete tutto in sacchi di plastica sigillati prima di uscire dalla stanza. Apparecchiature elettroniche possono essere chiuse e sigillate in sacchetti di plastica e trattate secondo le indicazioni della ditta disinfestatrice o riutilizzati dopo più di un anno (le cimici non avendo più nutrimento moriranno).

Trattamento delle lesioni

L’aspetto del trattamento delle lesioni è bene che venga valutato dal medico curante perché la risposta individuale alle punture può variare da individuo a individuo sia dal punto di vista sintomatologico che clinico della lesione presente. Solitamente vengono somministrati disinfettanti cutanei, antistaminici o cortisonici e non è escluso l’utilizzo di antibiotici nel caso di sovrainfezioni da grattamento.

 

Articolo tratto dal sito ufficiale di ASL Milano